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Huawei vuole collegare gli ospedali italiani in rete: è possibile?

23/03/2020 Tlc, Comunicazione

È di qualche giorno fa la notizia apparsa su La Stampa di Torino che Huawei, il colosso cinese della telefonia, abbia deciso di donare forniture sanitarie e tecnologie agli ospedali italiani. La donazione però non si esaurirebbe solo a tute e mascherine, ma comprenderebbe anche reti Wi-Fi e spazio sul cloud per collegare ospedali e centri di ricerca.
Se uno si limitasse a leggere la notizia solo da un punto di vista umano e solidale, facilitato anche dalle emozioni miste a rabbia che smuovono il nostro animo in questi giorni di quarantena forzata (ma sacrosanta), nessuno metterebbe indubbio che sia un gesto bellissimo che l’azienda cinese Huawei doni le mascherine, le tute protettive e le infrastrutture tecnologiche.
Tuttavia, se ragioniamo in base alla nostra esperienza lavorativa, è necessario fare alcune considerazioni e porsi qualche dubbio a riguardo.

  1. L’Italia non è la Cina e burocraticamente mettere d’accordo per un’installazione Wi-Fi ente pubblico, operatore telefonico e colui che monta fisicamente l’impianto non è una procedura burocratica affatto banale.
  2. Oltre alla burocrazia ci sono innegabili problemi tecnici aggravati anche dal luogo dove dovrebbe essere fatta l’installazione. Agire in un ospedale con tutti i malati di Covid-19 non è affatto una cosa semplice. Vanno fatti sopralluoghi, prove tecniche, trovare punti dove agganciare le antenne Wi-Fi, vedere se ci sono zone d’ombra e la programmazione delle varie apparecchiature spesso richiede degli interventi in loco.
  3. Infine la “Solidarietà Digitale”. State molto attenti alle offerte dove ci sono abbattimenti di costo per due mesi per poi rimanere legati a contratti bimestrali con connessioni che nella maggior parte dei casi sono non necessarie e magari inutilizzabili. Lo Smart Working di cui tutti stanno parlando va fatta con criterio, sfruttando le risorse che ci sono in casa e studiando la struttura tecnologica aziendale. Affidatevi a chi ne capisce.