La routine lavorativa della GM al tempo del COVID…

La routine lavorativa della GM al tempo del COVID…
Ciao a tutti, è da un po’ di tempo che non veniva aggiornato il blog, ma il periodo di quarantena forzata ha direzionato l’attenzione su altre problematiche di organizzazione interna e di rapporti con i clienti. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo superato con difficoltà il momento cercando di essere positivi e fiduciosi che l’unione e la condivisione ci permettesse di uscire dalla crisi magari rafforzati e con più convinzione del ruolo che anche una piccola società come la GM può avere all’interno della comunità.
Riallacciandosi a quest’ultimo punto vi racconteremo episodi che, nonostante il momento, ci ha reso orgogliosi di quello che siamo e di cosa possiamo offrire.
Durante il lock down siamo stati contattati (di domenica…) dal sindaco di una città nella nostra zona per avere la connessione nella sua abitazione il più urgentemente possibile, anche perché in quel periodo tutti i primi cittadini dovevano immettere in rete i video con i resoconti giornalieri della pandemia. Abbiamo provveduto ad un’installazione ultra rapida con soddisfazione da parte del cliente, che però lamentava la lentezza nel caricare il video da divulgare ai cittadini. La pesantezza del messaggio e la congestione della rete richiedevano un intervento urgente per avere una maggiore banda minima garantita specie lato UPLOAD. Una volta recepito il problema abbiamo contattato i nostri fornitori di servizio che hanno aumentato la banda per i mesi di aprile e maggio senza nessun costo aggiuntivo.
Alcune considerazioni: non è scontato che si risponda la domenica (per la GM è la normalità); non è scontato che l’installazione avvenga rapidamente (molte aziende non accettavano neanche i contratti in quel periodo); non è scontato avere l’Upgrade della linea il giorno stesso (anche in questo caso per la GM è consuetudine, invito a fare una richiesta del genere a qualsiasi operatore….); non è scontato che tutto questo servizio venga fatto gratuitamente (anche se la situazione e le parti in causa lo avrebbero dovuto richiedere).
La GM è una piccola società orgogliosa di essere al servizio dei propri clienti rendendo le procedure semplici e che fa della normalità la propria quotidianità.
Una piccola premessa…
11 Marzo 2020: la sera il premier Conte ci comunica che dal giorno successivo sarebbero state chiuse la maggior parte delle attività produttive e che avremmo iniziato il periodo di lock down.
Nei mesi precedenti la GM aveva fatto investimenti sia sulle risorse umane, sia sul marketing/comunicazione sia sul nuovo ufficio. Il dubbio che attanagliava il titolare era (forse sarebbe più opportuno dire è) di aver sbagliato la strategia e di aver fatto il passo più lungo della gamba. In realtà proprio nel momento di clausura forzata sono venuti fuori alcuni aspetti che hanno trasformato la rassegnazione e negatività in voglia di fare e positività.
Per prima cosa il rapporto con i clienti (vecchi e nuovi) ne è uscito rafforzato, perché la GM è stata presente ad accogliere tutte le richieste ed anche pronta a risolvere tutte le varie problematiche che a mano a mano si presentavano.
Secondariamente è stato importante il confronto e la condivisione tramite video conference con altri imprenditori per avere o dare spunti o idee per un nuovo inizio con maggiore vigoria e rinnovato entusiasmo. Citando Leonardo da Vinci … “Si come il ferro s’arrugginisce sanza esercizio, e l’acqua si putrefà o nel freddo s’addiaccia, così lo ‘ngegno sanza esercizio si guasta”, il rischio che il lockdown ci rendesse aridi e non propositivi era molto alto, ma il poter assimilare energia dagli altri o poter infondere vigore ci ha permesso di aguzzare e allenare l’ingegno tanto caro a Leonardo.
Il confronto e la condivisione saranno temi ricorrenti nel blog, sia per rimanere uniti in questo momento di crisi la cui risoluzione sembra un miraggio, e sia come spunto per promuovere un nuovo progetto a cui la GM crede e che presto verrà svelato in tutti i suoi dettagli.
Tutto ciò è stato possibile grazie a ciò che abbiamo ricevuto e dato in questi mesi ai clienti e ai fornitori che si meritano insieme a tutto lo staff della GM un GRAZIE a caratteri cubitali.
Banda ultralarga: la nuova era di Internet post covid-19

Banda ultralarga: la nuova era di Internet post covid-19
La banda ultralarga – e la sua implementazione sul territorio – sembra essere il nuovo argomento di punta su tutte le principali testate giornalistiche, online e offline. Come se all’improvviso ci fossimo risvegliati e avessimo capito che senza un internet super-performante non si può andare da nessuna parte. Ma fare considerazioni su questa sveglia collettiva non è semplice perché è facile cadere nella banalità.
Banda ultralarga: il punto della situazione
In questi giorni, la banda ultralarga è assunta agli onori della cronaca perché solo a causa del Covid 19 gli organi competenti stanno dando un impulso a terminare il cablaggio della rete nazionale, ma anche gli imprenditori hanno sempre snobbato l’argomento riducendolo solo ad una corsa al risparmio sottovalutando l’importanza delle comunicazioni e delle connessioni.
In uno degli articoli apparsi sullo speciale di questo mese del “Digital Economy” del Sole 24 Ore, il presidente dell’Agcom esorta a usare le linee fisse dato che la vera saturazione la stiamo vivendo sui cellulari, mentre la rete XDSL sta reggendo l’impatto dell’impennate delle video call. Vi ricordiamo che è possibile rispondere e chiamare anche non dall’ufficio sul numero aziendale tramite le funzionalità dei centralini virtuali. In questo particolare momento storico è fondamentale non perdere le chiamate e dare un segnale di vitalità aziendale anche se si lavora da casa.
Banda ultralarga: cosa possiamo fare noi per voi
Abbiamo parlato di sveglia collettiva e vogliamo condividere 2 esempi che devono farci capire che lo sforzo tecnologico statale in merito all’implementazione della banda ultralarga deve comunque essere accompagnato anche da un cambio di mentalità e dalla voglia di farlo.
Primo Esempio – banda ultralarga e tribunali
Su tutti i giornali esce articolo che è possibile fare i processi online in modo da non fermare la giustizia e rimandare le cause a tempo indeterminato. Un membro dello staff della GM ha un processo a fine aprile per un incidente avuto nel 2014 in cui ha pienamente ragione, chiama l’avvocato per dare disponibilità al processo online e le risposte suo malgrado sono le seguenti:
- I tribunali non sono attrezzati a fare le video call.
- Ammesso che il punto 1 ci sia tutte le parti in causa devono essere d’accordo (quindi chi ha palesemente torto ha tutto interesse a rinviare).
- I giudici lo stipendio lo prendono lo stesso pertanto non hanno interesse a mandare avanti i processi.
I commenti li lasciamo a voi.
Secondo Esempio – banda ultralarga la nostra soluzione
Veniamo chiamati da un nostro cliente che è costretto in quarantena a casa insieme alla moglie e ai due figli. Il padre è un imprenditore fa lo smart working e deve fare video call con la forza vendita. La madre è professoressa e la mattina fa lezione agli alunni in video. La figlia lavora in smart working per tutto il giorno e infine il figlio segue le lezioni del corso di laurea. Quello che prima ero uno sfizio (il collegamento internet) ora è diventata una necessità. Ci ha contattati richiedendoci maggior banda e un’assistenza tipo azienda (e in effetti ora la famiglia ha subito questa trasformazione). Il fatto poi che la GM gli dia il servizio facendolo pure risparmiare è un dettaglio.
Vi abbiamo fatto questi esempi per farvi capire che il miglioramento tecnologico in atto deve essere supportato dalla volontà degli utilizzatori a ricercare le soluzioni migliori. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici che fanno parte dei due esempi (giudice e professoressa) la GM ha da sempre una mentalità rivolta all’ottimismo e al chi lavora e produce. Quindi ringraziamo tutti i professori che stanno svolgendo anche da casa il loro lavoro al fine di dare un’istruzione adeguata ai LAVORATORI del futuro.
Quando un call center virtuale può fare la differenza

Quando un call center virtuale può fare la differenza
Qualche giorno fa sul sito di PisaToday.it è apparso un articolo sull’utilizzo di un call center virtuale attivato dalla Fondazione Stella Maris come supporto alle famiglie dei piccoli pazienti
Ci piace condividere questo articolo perché l’iniziativa di Stella Maris è encomiabile.
Per chi non la conoscesse questa Fondazione è un’eccellenza a livello nazionale per la cura di pazienti con disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza.
Come avete visto purtroppo gli ambulatori sono chiusi per il Covid-19, ma hanno creato questo call center virtuale per assistere le famiglie anche in questi momenti. Rinnoviamo i complimenti alla Fondazione per il loro essere avanti sia tecnologicamente, ma anche umanamente perché una famiglia che ha un bimbo con dei problemi non deve essere abbandonata.
Prendiamo spunto da questa notizia per guardare con maggior ottimismo al futuro e cercare di mantenere i contatti con i nostri clienti. Noi vi possiamo aiutare e siamo convinti che fra di voi ci sia qualche azienda a cui possiamo offrire qualcosa di cui ha bisogno. Non ci si può vedere, non ci si può salutare, non ci si può abbracciare, ma non vuol dire che non si possa essere uniti anche se solo virtualmente. Chiamateci e vi diremo come fare.
Huawei vuole collegare gli ospedali italiani in rete: è possibile?

Huawei vuole collegare gli ospedali italiani in rete: è possibile?
È di qualche giorno fa la notizia apparsa su La Stampa di Torino che Huawei, il colosso cinese della telefonia, abbia deciso di donare forniture sanitarie e tecnologie agli ospedali italiani. La donazione però non si esaurirebbe solo a tute e mascherine, ma comprenderebbe anche reti Wi-Fi e spazio sul cloud per collegare ospedali e centri di ricerca.
Se uno si limitasse a leggere la notizia solo da un punto di vista umano e solidale, facilitato anche dalle emozioni miste a rabbia che smuovono il nostro animo in questi giorni di quarantena forzata (ma sacrosanta), nessuno metterebbe indubbio che sia un gesto bellissimo che l’azienda cinese Huawei doni le mascherine, le tute protettive e le infrastrutture tecnologiche.
Tuttavia, se ragioniamo in base alla nostra esperienza lavorativa, è necessario fare alcune considerazioni e porsi qualche dubbio a riguardo.
- L’Italia non è la Cina e burocraticamente mettere d’accordo per un’installazione Wi-Fi ente pubblico, operatore telefonico e colui che monta fisicamente l’impianto non è una procedura burocratica affatto banale.
- Oltre alla burocrazia ci sono innegabili problemi tecnici aggravati anche dal luogo dove dovrebbe essere fatta l’installazione. Agire in un ospedale con tutti i malati di Covid-19 non è affatto una cosa semplice. Vanno fatti sopralluoghi, prove tecniche, trovare punti dove agganciare le antenne Wi-Fi, vedere se ci sono zone d’ombra e la programmazione delle varie apparecchiature spesso richiede degli interventi in loco.
- Infine la “Solidarietà Digitale”. State molto attenti alle offerte dove ci sono abbattimenti di costo per due mesi per poi rimanere legati a contratti bimestrali con connessioni che nella maggior parte dei casi sono non necessarie e magari inutilizzabili. Lo Smart Working di cui tutti stanno parlando va fatta con criterio, sfruttando le risorse che ci sono in casa e studiando la struttura tecnologica aziendale. Affidatevi a chi ne capisce.